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Album foto: i Nardi


“Ma tu giochi ancora con i soldatini?”
E’ una delle domande più frequenti che un collezionista si sente rivolgere. E la mia risposta, altrettanto frequente è: “Si, siccome non sono riuscito a fare la Rivoluzione (…appartengo, non pentito, alla generazione del ’77 ), lasciatemi la possibilità di farla almeno con i soldatini di plastica.” E tronco il discorso. Le rare volte in cui colgo nell’interlocutore una curiosità sincera, una sincera voglia di capire, allora la risposta diventa più articolata e cerco di spiegare… Ho conosciuto nella mia vita tanti collezionisti di soldatini. Si tratta generalmente di persone di un discreto spessore culturale, alcuni sono generosi e rinunciano volentieri ad un pezzo raro pur di rendere felice un amico, altri sono talmente “tignosi” che non gli strappi un soldatino manco a scuoiarli vivi…in genere, comunque, un’umanità migliore dei polli di allevamento dell’isola dei grandi fratelli affratellati, un’umanità nella quale tutti, o quasi tutti, se non altro per aver giocato almeno una volta alla ”falange”, sanno che esiste una Macedonia che non si mangia, con o senza gelato! Ogni collezionista ha un modo proprio per “giocare” con i soldatini. Non avendo più, purtroppo, la fantasia necessaria per trasformare due sassi in un canyon o una pozzanghera in un lago, ognuno di essi trova altri modi per far “vivere” i propri soldatini: c’è chi li risistema infinite volte nelle loro vetrinette, chi li osserva uno ad uno alla ricerca di piccoli difetti per giustificare un nuovo acquisto, chi completa con colori professionali e tanta pazienza eventuali mancanze di colore… Per me il modo più efficace per rivivere, almeno in parte, le emozioni che provavo da bambino è stato quello di fotografarli. E’ anche da questo “gioco”, oltre che da personali esigenze di classificazione, che è nato il sito sui soldatini in plastica della Nardi e siccome quando si inizia a giocare non si vorrebbe mai smettere ho pensato di proporre un Album Fotografico di scenari realizzati solo ed esclusivamente con soldatini Nardi. Non me ne vogliano gli ipercritici, non si tratta di diorami con un rigoroso rispetto dell’oggettività storica ma, come per un bambino, solo di un modo per procrastinare il gioco. Ancora un po’…