Per comprendere la “genesi” dei Soldatini di III° Serie è necessario, sia pur brevemente, contestualizzarli da un punto di vista storico. Superati i fasti dei tre lustri precedenti, intorno alla metà degli anni ’70 la Nardi comincia ad avvertire i primi segni di crisi. A determinare tale crisi contribuiscono una serie di concause:
-la crisi generale dell’economia italiana che da li a pochi mesi avrebbe portato alla politica dell’austerity condivisa e voluta dal maggior partito di governo (DC), dal principale partito di opposizione (PCI) e dal più grande sindacato italiano (CGIL).
-la “crisi del soldatino” come giocattolo preferito dai bambini italiani che iniziano ad orientare le loro preferenze verso i fanta-robot dei cartoni giapponesi.
-la “feroce” concorrenza di altre case produttrici di soldatini: l’ italiana Atlantic acquista pagine su pagine di pubblicità sui fumetti più letti ( es. Il Grande Blek della Dardo) e sui periodici per famiglia più diffusi ( es. Il Radiocorriere TV)
non riuscendo tuttavia ad intaccare sensibilmente la quota di mercato della Nardi. Ma è dall’estero che viene la “minaccia” più grave.
Chi tra i collezionisti non ricorda i soldatini smontabili “simil-Timpo” prodotti ad Hong Kong che invasero in quegli anni il mercato italiano a prezzi veramente stracciati?
Sicuramente la produzione Hong Kong tolse alla Nardi una fetta di mercato per quanto riguarda la produzione di scala 1:35. L’azienda decise di reagire, in parte riducendo i costi di produzione (dalle basette dei soldatini, ormai sempre fisse, inizia a scomparire il marchio Nardi, dai mocassini degli indiani quelle pennellate di rosso che tanto mi avevano affascinato da bambino e dalle armi dei cow boys le pennellate di argento…) ma anche puntando decisamente sulla qualità !
Il “Mondo Nardi” viene, infatti, arricchito da numerosi accessori es. Carovana, Diligenza ("Vedi accessori") e nascono i Soldatini di III° Serie per fabbricare i quali la Nardi decide di utilizzare gli stampi dei soldatini 1:22 Medi di II° Serie (fanno eccezione gli indiani!), sostituendo a mani e armi fisse/ guanti e armi smontabili, moltiplicando in tal modo il numero di “pose” semplicemente spostando le armi, con un ulteriore risparmio sui costi di produzione.
ARMI SMONTABILI per Soldatini di III° Serie
Cow boys: fucile, pistola, coltello, frusta, lazo.
Indiani: asta piumata, mazza, ascia, arco, lancia, clava, fucile, coltello, scudo.
Militari: spada, tromba, pistola, fucile, coltello.
Ciò in un contesto strettamente collezionistico, senza entrare nell’ambito dei gusti personali, ha una serie di conseguenze, prima fra tutte la perdita della “Regola del sei”: se negli anni precedenti le varie serie di soldatini Nardi, tranne rare eccezioni, erano sempre costituite da sei soldatini (o multipli di sei), con l’avvento dei Soldatini di III° Serie l’eccezione diventa regola:
I COW BOYS sono UNDICI !
Gli stampi di II° Serie potenzialmente utilizzabili dalla Nardi per la loro fabbricazione erano infatti dodici ma uno dei busti dei cow boy di II° Serie, quello con il fucile puntato, non poté essere utilizzato per produrre soldatini di III° Serie poiché, per la posizione delle braccia, era impossibile rimuovere fucile e mani fisse e sostituire quest’ultime con guanti smontabili su cui incastrare le armi: ne sarebbe derivata una posa al limite dell’ innaturale!
Gli INDIANI sono cinque, in questo caso ( e solo in questo caso per soldatini di III° Serie) la Nardi utilizza degli stampi creati ex novo; anche le armi degli indiani vengono rese smontabili, le mani invece restano “fisse” ma vi viene praticato un foro in cui inserire le armi.
I NORDISTI, i SUDISTI e le GIUBBE ROSSE sono cinque perché, come per i Cow Boys, il busto del militare di II° Serie con il fucile puntato non è utilizzabile per crearne uno di III° Serie con guanti ed armi smontabili.
NB: La Bandiera è un accessorio, recentemente scoperto, e di cui garantisco l’assoluta originalità, esistente solo per i Nordisti e i Sudisti, a tutt’oggi infatti non sono state reperiti Canadesi con bandiera!